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ILWWF E LA TUTELA DELL VERDE RESIDUO DELLA CONCA D’ORO

Il WWF è impegnato con determinazione a preservare quel poco di verde rimasto a ricordarci cosa era fino a pochi anni fa la valle dell’Oreto. Essa ha incantato da sempre i viaggiatori e i conquistatori: dai fenici agli arabi ai normanni ai viaggiatori del Gran Tour.

Il WWF, Salvare Palermo con il Forum Associazioni, Legambiente e molti cittadini hanno manifestato venerdì 17 sulla terrazza di Baida per denunciare il progetto della Regione di costruire il Centro Direzionale a Luparello.

Luparello è un bene del patrimonio immateriale dei Palermitani perché si trova in primo piano nella visuale panoramica da Baida. E’ un paesaggio residuo della Cultura e della Civiltà palermitana che tanta fama ed importanza ha avuto nella Storia già da millenni.
Quel poco che è rimasto della Conca d’Oro, compreso Luparello, va tutelato per conservarne ai posteri la memoria del passato splendore, sia esso in senso fisico che in senso ideale.
Non si può cancellarlo con una colata di cemento, neanche se questa fosse ritenuta “necessaria: si possono trovare alternative non devastanti per risolvere la necessità.

Le Associazioni ambientaliste operano per tutelare quanto è rimasto, nella Conca d’Oro, della Natura e delle testimonianze artistiche e culturali, comprese quelle agrarie e colturali in particolare dell’agrumicoltura.

Invece non è comprensibile il motivo per cui le Istituzioni territoriali – Comuni, Provincia, Regione – non abbiano alcun riguardo per esse e per la Natura. Dovrebbero essere Loro a preoccuparsene ancor prima dei Cittadini e non fare a gara a chi “devasta prima e meglio”. Se non c’è più spazio nella Conca d’Oro per le “grandi opere”, che si facciano al di fuori di Essa.

Il bene ambientale va messo al primo piano nella scala delle priorità da perseguire. Prima ancora del lavoro, della sanità, dell’economia, vanno considerati i beni naturali comuni come l’aria e l’acqua, perchè senza di essi non c’è vita.

Evitiamo perciò che questi elementi si inquinino, teniamo pulito ed integro il territorio così come l’acqua delle sorgenti e dei fiumi, per poterla usare tutti, seppure con rispetto e parsimonia: il bene acqua non è infinito, quindi non va sprecato, e facciamo in modo che tutti possano disporne nella giusta quantità ed al prezzo politico del costo minimo, tale da non consentire ad alcuno indebite speculazioni.

L’aria pulita la producono le aree verdi e quanto maggiore è l’affollamento antropico urbano, tanto maggiore è la necessità di avere grandi spazi verdi, produttori di ossigeno.
Non si capisce perciò la miope politica delle Istituzioni locali di continuare a distruggere il verde residuo della Conca d’Oro per costruire manufatti antropici a base di cemento.

Da tempo ci battiamo per conservare la fascia di verde residuo della Conca d’Oro che avvolge la città: dagli Agrumeti di Ciaculli, al Parco di Maredolce, alla Valle del Fiume Oreto, alla Fossa della Garofala, all’area di Boccadifalco-Luparello-Istituto Zootecnico, al Canale Passo di Rigano-Villa Turrisi, al verde di Uditore e poi Cruillas-Mortillaro e poi ancora la Piana dei Colli e Pallavicino e Tommaso Natale, fino alle falde dei monti Pellegrino e Gallo e a Mondello e Sferracavallo. Una fascia di verde, seppure frammentata da una miriade di costruzioni e di strade, che è assolutamente necessario proteggere e mantenere per poter continuare a respirare in questa felicissima (un tempo) ed oggi sfortunata città.

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