Sentiero 2: le Rocce di Piattaforma Carbonatica Mesozoica a megalodontidi
PUNTO DI PARTENZA: piazzola davanti l’ingresso della Riserva
PUNTO DI ARRIVO: il percorso termina all’affioramento geologico
LUNGHEZZA COMPLESSIVA: 664 m
TEMPO Dl PERCORRENZA (comprese le soste): 30’ circa
DIFFICOLTÀ: facile (occorre avere gli scarponi)
Si tratta di una successione di rocce carbonatiche mesozoiche. È organizzata in corpi stratiformi, detti ciclotemi, che succedendosi costantemente hanno permesso di riconoscere, nella storia geologica dell’intera successione, un regolare ripetersi di diverse condizioni ambientali. Ogni ciclotema, dello spessore medio di circa 2,5 metri, è infatti costituito dall’associazione di tre litofacies attribuibili a tre diversi ambienti di deposizione che si sono succeduti nell’ambiente di piattaforma carbonatica in seguito a ripetute oscillazioni del livello del mare.
ROCCIA 24: Calcari con megalodontidi e pisoliti vadose
Caicari con megalodontidi, in posizione fisiologica, caratterizzati da strutture vadose formatesi durante la fase di trasformazione dei sedimenti in rocce e dalla presenza di grossi lamellibranchi, numerosi gasteropodi e coralli. L’ambiente di deposizione è quello di laguna di retroscogliera a moderata energia. Calcari megalodontidi e pisoliti vadose
ROCCIA 27: Livelli di pisoliti vadose
I calcari dell’affioramento triassico sono caratterizzati da granuli sferici di dimensioni > 2 mm costituiti da cristalli di dolomia e calcite, prodotti da precipitazione meteorica di carbonato di calcio attorno a frammenti di scheletri calcarei di organismi (bioclasti).
Oncoliti
Le oncoliti sono strutture organogene più o meno concentriche, costituite da un nucleo di calcite e/o dolomite orlato da lamine derivanti dal ricoprimento di alghe incrostanti e foraminiferi bentonici in grado di provocare la precipitazione del carbonato di calcio all’interno dei loro tessuti. Questi organismi, diffusi nel calcari con i lamellibranchi, sono elementi caratteristici dei calcari dolomitici a megalodontidi e in generale della facies di laguna di retroscogliera.
Fossili in “posizione fisiologica”
Queste rocce sono ricche di fossili: gasteropodi, ammoniti, megalodontidi, idrozoi, foraminiferi arenacei dicerocardidi e molti altri organismi. Poiché molti di essi mostrano di essere stati fluitati, l’età delle rocce è stata dedotta dai fossili di sicuro valore stratigrafico che è possibile osservare nelle loro posizioni fisiologiche esclusivamente nei calcari e calcari dolomitici a megalodontidi. Questi fossili consentono di attribuire queste formazioni rocciose a un’età di circa 200 milioni di anni.
Stomatolitii con bird-eyes
Le Stomatoliti sono “strutture organico-sedimentarie, molto comuni nelle piane di marea in cui la sedimentazione è carbonatica.
Hanno una forma tabulare e sono costituite da sedimento particellare fine disposto in lamine sottili piano-parallele o ondulate, inglobato per azione di alghe cianoficee, che vanno ricoprendo vari letti di fango carbonatico.
Tra le lamine sono evidenti strutture da disseccamento note come bird-eyes, che indicano un ambiente litoraneo soggetto a periodi di emersione.
Rocce 23-2: Loferiti con allineamenti di shrinkage pores e sheet cracks.
Si osservano vacuoli allineati lungo le lamine (shrinkage pores, cavità condromorfe) e cavità planari e trasversali di tipo trapezomorfo (sheet cracks), occluse da cristalli dolomitici formatisi a seguito di processi meteorici.
Roccia 26: Brecce loferitiche con strutture a “tepee”
Si osservano sia strutture inarcate verso lalto (“tepee”), dovute all’inarcamento di frammenti rotti del deposto stromatolitico esposto per lungo tempo agli agenti atmosferici, sia elementi embriciati uno sull’altro (brecce da collasso). Si rinvengono frammenti di alghe, ammoniti e idrozoi, interpretati come tempestiti di ambiente sopratidale.
Sequenza delle tre Iitofacìes nella Successione triassica di Capo Rama.
Dal basso:
A) Dolomie stromatolitiche e loferitiche (superficie di alterazione);
B) Brecce loferitiche (superficie di erosione);
C) Calcari e calcari dolomiticì a megalodontidi.
La genesi di ogni ciclotema è stata così ricostruita: su un substrato consolidato si è verificato un episodio trasgressivo del mare con deposizione di fanghi con alghe, foraminiferi, grossi lamellibranchi; successivamente, un episodio regressivo ha portato alla formazione di un ambiente litorale con depositi stromatolitici e loferitici. Qui ha avuto inizio la litificazione del sedimento con disseccamento che ha portato alla formazione delle strutture a “tepee”, al loro collasso e la formazione delle brecce. Più o meno contemporaneamente si sono verificati processi dell’alterazione meteorica.
Litodomi
Le rocce calcaree appaiono caratterizzate dalla presenza di incavi scavati da molluschi marini (litodomi) in grado di perforare le rocce mediante produzione di secrezioni acide.
Carsismo
Essendo costituite prevalentemente da carbonato di calcio e dolomite, le rocce della Successione triassica sono soggette a dissoluzione carsica ad opera dell’acqua, sia meteorica che marina, che ha generato negli affioramenti superficiali originali sculture litiche. Abbondanti sono anche le cavità da dissoluzione riempite da cementi calcitici e/o silt vadoso, che presentano una colorazione rossastra per la presenza di ossidi di ferro.
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