Sentiero 3: scopriamo la stupenda “Cala Rossa”
PUNTO DI PARTENZA E Dl ARRIVO: Cala Rossa
LUNGHEZZA COMPLESSIVA (andata e ritorno): 8.000 m.
TEMPO Dl PERCORRENZA (comprese le soste): 2 h ‘
DIFFICOLTA’: facile (occorre avere gli scarponi)
La Regia Trazzera
Una vastissima rete di strade, le Regie Trazzere, coprono da millenni l’intera superficie della Sicilia in lungo e in largo. Sino all’Unità d‘Italia si intendevano, con il termine trazzere, tutte le vie e strade extraurbane di qualsiasi importanza. Con il termine regie (in uso solo dal XIX secolo) si denominano le trazzera del Demanio Regio che collegavano tra di loro, sino alla costruzione delle strade carrozzabili iniziate a costruire in Sicilia a partire dal 1779, quasi tutti i centri abitati della Sicilia che possedevano un interesse regionale (L. Santagati, 2006). La RT 554 percorre questo tratto di costa prospiciente la falesia.
La falesia di Cala Rossa
Lungo questo tratto di costa, il paesaggio che si può ammirare e davvero incantevole. Di fronte si staglia la falesia bianca e rossa di Cala Rossa che geologicamente è caratterizzata da “scaglia” (composta in parti uguali da calcare e marna). La regolarità della successione degli strati rocciosi è interrotta da una serie di pieghe di varia grandezza rese possibili , dalla plasticità della roccia. L’habitat tipico di questa , parete rocciosa esposta a est è particolarmente severo ed inospitale per la vita delle piante vascolari. Infatti, all’estrema povertà di un vero e proprio suolo, fa riscontro una carenza di acqua e di sostanze nutritive, oltre a vari altri fattori ostativi, quali il vento e la radiazione solare. In questi habitat si riscontrano diverse specie endemiche o sub-endemiche tra cui: iberide sempreflorida, finocchiella di Boccone, perpetuini delle scogliere, zafferanetto di Linares, ombelico di Venere e garofano rupestre.
Per vivere in questo habitat le piante rupicole hanno sviluppato diversi organi specializzati per la captazione e l’accumulo di acqua. Questo tratto di costa è di rilevante interesse ecologico per le specie di uccelli stanziali e migratori: falco Pellegrino, rondone pallido, airone cenerino, colombaccio, taccola.
La macchia
Questo tratto di costa, dall’inizio della regia trazzera, fino a Punta Catalana, è caratterizzato da una macchia di vegetazione arbustiva ben conservata. E’ legata ad ambienti semirupestri tipica di substrati rocciosi calcarei.
Gli elementi di questa associazione vegetale sono l’olivastro, l’euforbia arborescente, il camedrio femmina, il tè siciliano, il lentisco, l’efedra fragile, l’asparago marino, la ginestra spinosa. Queste specie presentano un portamento cespuglioso e sono sempreverdi, a eccezione dell’euforbia arborescente che nel periodo estivo perde le foglie.
Le specie animali che prediligono questo habitat sono l’occhiocotto, il colombaccio, il passero solitario, la lucertola di Wagler, numerose specie di farfalle.
La fauna
Le falesie sono frequentate tutto l’anno diverse specie di uccelli, alcune delle quali facilmente osservabili, come il gabbiano reale mediterraneo, il piccione selvatico, il passero solitario e il falco pellegrino. Il ghepio è una presenza costante nel territorio della Riserva e Io si può osservare nella tipica posizione dello “spirito santo” che gli consente di librarsi nell’aria e restare sospeso nello stesso punto con rapidi movimenti delle ali per scrutare il suolo e lanciarsi in picchiata sulle prede.
l muretti a secco e le pietraie sono frequentate dalla lucertola di Wagler, specie endemica della Sicilia. Il maschio di questa specie ha l’epidermide del dorso verde brillante, mentre la femmina è verde-oliva ed entrambi hanno strie laterali chiare e ben definite. Nei luoghi erbosi, invece, vive la lucertola campestre, che ha una minore attitudine ad arrampicarsi.
Altro rettile presente nell’area protetta, ma più elusivo, è il biacco, comune in Sicilia che si nutre di micromammiferi, lucertole e giovani uccelli. La livrea grigio chiara o marrone degli esemplari in età giovanile assume una colorazione nera negli individui adulti.
Nelle aree in prossimità delle falesie, dalla primavera sino ad autunno inoltrato, è facile osservare numerose farfalle: l’icaro, l’argo bronzeo, la zigena, che costruisce la crisalide sui rami fioriferi dello statice di Boccone, l’edusa.
La vegetazione delle coste
Le falesie, caratterizzate da aerosol marino, insolazione, vento e, in alcuni periodi, sottoposte agli spruzzi marini, sono colonizzate da piante alofile ( amiche del sale) tra cui dominano la salicornia fruticosa, l’atriplice portulacoide e lo statice di Boccone, lì dove il substrato diventa sabbioso, vegetano il papavero cornuto e la violaciocca selvatica. Per Vivere in queste particolari condizioni ambientali, le piante si sono evolute modificando aLcuni organi.
Esempi di adattamento sono lo sviluppo dell’apparato radicale parallelo al terreno, per aumentare la superficie assorbente, o in profondità, per captare l‘acqua, e il conseguente rigonfiamento delle radici, vere e proprie riserve idriche. Anche le foglie hanno subito delle modifiche: in alcune specie fungono da serbatoi idrici accumulando molta acqua al loro interno, come nel caso del finocchio di mare e del glnestrino di scogliera, in altre si riducono a squame, come nella timelea, al fine di ridurre la superficie evapotraspirante e, in alcuni casi, come nel giunco acuto e nell’efedra, scompaiono del tutto.
I calcari a Megalodontidi
Contrada Roccavoli, così come Capo Rama, e formata da un grande terrazzo marino che caratterizza questa porzione della Sicilia occidentale. Qui affiorano rocce calcaree di più antica formazione che si sono depositate sul fondo del mare, in un ambiente di piattaforma carbonatica e di laguna, e sono successivamente emerse a seguito delle spinte orogenetiche che hanno portato alla formazione della Sicilia. Le rocce sono ricche di fossili, tra i quali prevalgono i gusci dei Megalodonti, lamellibranchi di grandi dimensioni e fossili guida del Triassico, oltre a resti di gasteropodi marini, di coralli e di altri organismi che popolavano i fondali marini. l microfossili e il lamellibranco Megalodon gùmbeli consentono di attribuire queste formazioni rocciose al Triassico, con un‘età di circa 220 milioni di anni. La presenza di questi fossili indica che i sedimenti che formano queste rocce si sono depositati in un ambiente di laguna di retroscogliera, caratterizzato da acque poco profonde e debole idrodinamismo. Doveva trattarsi di un ambiente assai simile a quello che oggi si trova negli atolli corallini dei mari subtropicali
Cala Porro
La morfologia del territorio è caratterizzata dalla presenza di una falesia attiva, ossia di una costa rocciosa, a strapiombo sul mare, alta all’incirca 35 metri, che la lenta e costante azione erosiva del moto ondoso tende a fare arretrare. Cala Porro, chiamata così per la presenza delle piante di cipollaccio, è una delle insenature formate dell’effetto erosivo del mare come il solco del battente alla base della falesia e le numerose grotte di origine marina e carsica.
La grotta di Cala Porro, al centro dell’omonima caletta, è una cavità profonda circa 25 m e alta fino a circa 2 mt.
Dalla volta pendono piccole cannule originate dall’acqua percolante. Alcuni scavi eseguiti negli anni ’70 del secolo scorso hanno portato alla luce testimonianze che attestano un’antica frequentazione della cavità come riparo e luogo di abitazione in età preistorica, post paleolitica.
Alla base della falesia è presente un’importante struttura conosciuta con il nome di trottoir (dal francese ‘marciapiede’) a Vermetidi.
Si tratta di una formazione biologica esclusiva della zona intermareale, costituita da molluschi Vermetidi e alghe calcaree. In presenza di scogli affioranti il marciapiede può estendersi per alcuni metri in larghezza, mentre a Capo Rama, dove le pareti delle falesie digradano ripidamente verso il fondale marino, assume l’aspetto di un cornicione che borda ininterrottamente tutta la scogliera all’altezza del solco del battente.
Il trottoir ospita la più alta biodiversità del mare, con diverse centinaia di specie fra molluschi, alghe, crostacei, pesci ed altri organismi.
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