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Le nostre tabelle: la Posidonia oceanica

Testi ISPRA AMBIENTE

Posidonia oceanica (L.) Delile è una pianta marina endemica del Mar Mediterraneo presente lungo molte aree costiere italiane e può formare vere e proprie praterie su fondali sabbiosi dalla superficie fino ai 40 m di profondità in acque limpide.

Le praterie hanno una notevole importanza ecologica e costituiscono un complesso ecosistema in termini di ricchezza e di interazioni biotiche (es. area di pascolo, di riparo e di riproduzione per molte specie) e di difesa naturale delle coste dall’erosione. La presenza di Posidonia è considerata un buon indicatore della qualità delle acque marino–costiere per la sensibilità alle alterazioni delle condizioni ambientali. E’ una specie protetta ai sensi della Direttiva Habitat 92/43 CEE (habitat prioritario 1120).

 

Il problema

Le foglie che naturalmente cadono dalla pianta possono arrivare sulle spiagge in seguito a mareggiate e formare accumuli anche imponenti, fino ad alcuni metri di altezza, chiamati banquettes. La loro presenza nelle aree a vocazione turistico-balneare è poco gradita ai bagnanti che la considerano un rifiuto piuttosto che una componente naturale propria del litorale, e come tale, un fastidio da rimuovere.

 

Le soluzioni

Una indagine conoscitiva ISPRA/ARPA (2007-2010) sul fenomeno degli spiaggiamenti lungo le coste italiane e sulle attività gestionali adottate, ha evidenziato come la modalità gestionale maggiormente adottata dai comuni costieri, al fine di rendere fruibili e gradevoli le spiagge, sia la rimozione e il conferimento in discarica, prima e durante la stagione balneare.

Tale pratica, comporta anche la rimozione di grandi quantità di sabbia che rimane intrappolata nelle banquettes inducendo le Amministrazioni locali a successivi interventi di ripascimento delle spiagge e di protezione della costa dall’erosione (ISPRA, 2010:

“Formazione e gestione delle banquettes di Posidonia oceanica sugli arenili” – MLG 55/2010).

La Circolare Ministero dell’Ambiente (MATTM) n. 8123/2006 “Gestione della Posidonia spiaggiata” riconosce infatti il ruolo ecologico della banquette e di protezione delle spiagge dall’erosione e indica le possibili seguenti soluzioni gestionali:

1) mantenimento in loco delle banquettes;

2) spostamento degli accumuli nell’ambito della stessa spiaggia o su spiagge poco accessibili o non frequentate da bagnanti o su spiagge particolarmente esposte all’erosione;

3) rimozione permanente e trasferimento in discarica secondo la normativa vigente.

 

La spiaggia ecologica

L’ISPRA, al fine di limitare/evitare gli interventi di rimozione delle banquettes con le prevedibili conseguenze negative per l’ecosistema spiaggia, sta promuovendo il modello di “SPIAGGIA ECOLOGICA” attraverso iniziative di educazione e formazione ambientale o progetti di ricerca ed ha inoltre elaborato una cartellonistica informativa a supporto di tale modello da collocare sui litorali italiani per favorire il cambiamento di opinione riguardo la presenza della banquette e rivalutare il concetto di spiaggia naturale.

La spiaggia ecologica vuole essere quindi un nuovo strumento di gestione degli accumuli di Posidonia oceanica che tende sia a sottrarre la biomassa spiaggiata dal ciclo dei rifiuti e sia a valorizzarla dal punto di vista ecologico e funzionale nell’ambito dell’ecosistema spiaggia. Tale nuovo approccio, prevede l’impiego di tecnologie e processi innovativi già sperimentati per il riutilizzo dei residui spiaggiati della pianta marina in vari ambiti produttivi e commerciali (es. compost, pannelli isolanti, cosmesi, riempimento di sedute ecc.).

 

Documenti

Circolare Ministero dell’Ambiente (MATTM) n. 8123/2006

Formazione e gestione delle banquettes di Posidonia oceanica sugli arenili

Posidonia spiaggiata una risorsa ambientale
Iniziativa di Educazione Ambientale per le scuole anno 2017-2018 e 2018-2019

Posidonia spiaggiata e spiaggia ecologica
Iniziativa di Formazione ambientale in modalità e-learning per Regioni, Comuni costieri, Enti di gestione dei litorali anno 2017-2018 – (Piano iniziative di Educazione Formazione Ambientale per lo sviluppo sostenibile)

 

Cartellone informativo ISPRA

 

 

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