Non più quattro mega-inceneritori in mano a pochi privati, ma raccolta differenziata gestita dai comuni.
RIFIUTI: L’ARS CANCELLA IL PIANO CUFFARO
Dal lontano dicembre 2002 il WWF si è battuto per avere in Sicilia un altro Piano Rifiuti che mettesse al centro il recupero della materia e non gli inceneritori.
Iniziammo a contrastare il Piano nel dicembre 2002, quando l’allora Commissario Cuffaro ci invitò a dare un parere sul suo Piano pochi giorni prima della sua firma sull’ordinanza che lo rendeva esecutivo.
Iniziammo a contrastare in tutti i modi legittimi e democratici il Piano, prima da soli e poi con altre associazioni e infine con i diversi movimenti nati nell’isola dopo le grandi manifestazioni di Aragona dell’estate 2005. Non si contano
· le manifestazioni, culminate in quelle di Bellolampo del 15 settembre 2007 e di Catania del 15 dicembre 2008 che hanno visto la partecipazione di migliaia di persone, moltissime estranee al mondo ambientalista;
· le due audizioni con la Commissione Bicamerale di indagine sui rifiuti, le audizioni all’ARS, gli incontri con i Consigli Comunali di diversi Comuni e Province;
· gli incontri pubblici con Paul Connet apostolo della lotta agli inceneritori, i documenti scritti per le Osservazioni inviate nelle diverse fasi della procedura al Commissario e poi all’Agenzia, all’Assessorato Territorio e Ambiente, ai Comuni, alle Province, alle Sovrintendenze, all’ Unione Europea, gli esposti alle procure
· le interpellanze parlamentari e i tentativi di coinvolgere l’Assemblea Regionale per l’adozione di un Nuovo Piano;
· i seminari, i workshop, le interviste ai media, i dibattiti organizzati per raccontare quanto ignorato dai media, e cioè che il Piano Cuffaro prevedeva di recuperare al massimo il 10% dei rifiuti, ignorando tutte le leggi europee e nazionali ed esponendo la nostra regione a multe salatissime oltre ai danni economici e alla salute umana.
E’ stato un impegno duro, lungo, molto partecipato e che ha avuto successo.
Infine nel luglio 2007 La Unione Europea ha chiuso un lungo contenzioso con la Regione , innescato anche dalle nostre denunce, bocciando il Piano ed imponendo il rifacimento delle gare. Ma ormai il tempo era cambiato, le gare sono andate deserte ed ora a quasi tre anni dalla bocciatura abbiamo finalmente un disegno di legge approvato dall’Assemblea Regionale, che possiamo chiamare legge quadro sui rifiuti.
Non è quello che sognavamo. I nostri governanti non hanno avuto il coraggio di guardare lontano e porsi al passo delle aree del mondo che hanno adottato la strategia RIFIUTI ZERO. Ma è pur sempre un atto parlamentare che privilegia il recupero di materia rispetto all’incenerimento.
Esso vuole porre rimedio ai due errori fondamentali contenuti nel Piano Cuffaro:
– l’organizzazione degli ATO, che ha prodotto un danno economico che ancora continua e che per ora è di circa 1,3 miliardi euro (!)
– il rifiuto del riciclo e del recupero che vede la Sicilia fanalino di coda nella Raccolta Differenziata ma ai vertici per costo della raccolta (più del doppio che nelle regioni più virtuose).
Il Piano che dovrà firmare l’Assessore ai servizi di pubblica utilità sarà varato nei tempi e nei modi che la legge indica chiaramente?Noi lo speriamo.
Ma l’esperienza ci dice che bisogna sempre stare vigili e il WWF farà come sempre la sua parte.
Infine una amara constatazione: per ora il nostro impegno è servito ad evitare un errore che ci avrebbe penalizzato per circa trenta anni se si fossero costruiti i quattro mega-inceneritori e gli altri trenta impianti al loro servizio fra impianti di selezione, stazioni di trasferenza e mega-discariche (proprio così), ma dopo quasi dieci anni partiamo da una emergenza economica ed ambientale, quando una regione come la Sardegna in soli tre anni è arrivata al 40% di raccolta differenziata. Chi ci ripagherà dei danni economici ed ambientali subiti da un così grave comportamento della nostra classe dirigente?
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