Ci siamo sempre interessati del fiume Oreto ed è sempre stato un nostro obiettivo quello di valorizzarlo.
Come abbiamo detto tante volte, pensiamo che occorrano per esso due tipi di interventi.
Un intervento di natura straordinaria e strutturale per sistemarlo definitivamente con un progetto globale ed organico allo scopo di restituirlo fruibile e godibile ai cittadini dei Comuni che vi si affacciano, creando dei luoghi di godimento e dei percorsi naturalistici e innescando così una serie di attività che darebbero anche lavoro, e di quello pregiato.
Il tutto ovviamente deve avvenire rispettando la flora e la fauna in esso residente perché ricordiamo che un tratto dell’asta fluviale a monte del ponte Corleone è un SIC cioè è un Sito di Interesse Comunitario per la pregevolezza dei luoghi è per la presenza di un tipo di flora unica nel suo genere.
Questo tipo di interventi richiede tempo e grossi investimenti ma anche una cooperazione fra i tre Comuni di Palermo, Altofonte e Monreale interessati e quindi un progetto di riassetto politico/amministrativo e poi finanziario.
Ma già sin da oggi si può fare tanto senza soldi e senza progetti a lungo termine e da parte nostra, come WWF, già stiamo facendo, crediamo, tanto.
Da anni organizziamo in continuazione visite all’Oreto, compreso visite scolastiche, convegni, discussioni, dibattiti con lo scopo primario di fare conoscere l’Oreto alla gente e far toccare loro con mano che tesoro potenziale nascosto abbiamo. Siamo impegnati a cambiare nella testa della gente l’immagine dell’Oreto non più visto come una fogna a cielo aperto ma un luogo potenzialmente bellissimo (e utilissimo per l’ecologia del territorio di Palermo).
Negli ultimi due anni ci siamo inseriti come WWF nell’importantissimo evento ottobrino palermitano “Le vie dei Tesori” incaricandoci di accompagnare la gente lungo le rive dell’Oreto ed è stato un grande successo perché sono venute centinaia di persone.
Per finire abbiamo suggerito un Disegno di legge Regionale che desse la possibilità agli attori interessati quali i Comuni di Palermo, Altofonte e Monreale di creare un “Parco dell’Oreto” comprendente il fiume e il suo bacino imbrifero e introdurre in esso elementi di maggior protezione ambientale.
Ma anche i tre Comuni interessati all’Oreto possono fare tanto.
Essi hanno di già gli strumenti per proteggerlo dai continui attacchi distruttivi quali abusivismo edilizio, illegalità, l’appropriazione indebita di aree demaniali, l’utilizzazione del fiume come discarica, l’utilizzazione dello stesso fiume come ricettore di canali fognari pubblici e privati ecc…
Occorre come prima cosa quindi un maggiore controllo di questo territorio, con la presenza organica e costante delle istituzioni competenti, passando innanzi tutto per un dettagliato censimento delle attività e delle particelle catastali lungo le sponde del fiume con l’attivazione di varchi pubblici per renderlo finalmente accessibile in ogni suo punto.
Ma occorre anche una continua manutenzione del fiume.
Per la difesa idraulica delle zone urbane del Comune di Palermo limitrofe il fiume Oreto è necessario lasciare il più possibile libera da ostruzioni la sezione del fiume, cioè occorre mantenere un’alta efficienza idraulica dello stesso.
Gli alberi in abbondante presenza, e in generale un’abbondante vegetazione, diminuiscono gli spazi liberi per il deflusso delle acque e diminuendo gli spazi liberi, a parità di portata che arriva da monte, si innalzano i livelli idrici, con aumento del rischio di esondazione.
La presenza di abbondante vegetazione aumenta inoltre la scabrezza del fiume e quindi comporta la stessa precedente conseguenza: a parità di portata che arriva da monte, si innalzano i livelli idrici, con aumento del rischio di esondazione.
E’ chiaro quindi che nel tratto urbano, quello rettificato e cementificato la priorità è quella di mantenere l’efficienza e la sicurezza idraulica del fiume.
Nel caso specifico però la nostra ancora fortunatamente attiva madre natura ha creato delle condizioni ambientali incredibili con la crescita di piante e arbusti e la conseguente ricca nidificazione.
E purtroppo è proprio questo il periodo di inizio delle nidificazioni e quindi un intervento pesante e radicale crea senza dubbio gravi danni all’avifauna.
E allora ci chiediamo: era ed è l’unico approccio possibile quello di eliminare totalmente con le ruspe ogni forma di vegetazione presente?
Riteniamo che si possano studiare interventi con rimozioni mirate, eseguite prevalentemente a mano o con mezzi leggeri, che cerchino di mantenere da un lato l’efficienza idraulica e dall’altro non distruggere totalmente gli habitat fluviali che negli anni si sono costituiti e sui quali si è sviluppato un certo ecosistema fluviale.
Riteniamo anche che si possano programmare i lavori scegliendo i periodi di intervento lontani da quelli di nidificazione.
Confidiamo che i restanti lavori annunciati vengano effettuati con interventi meno invasivi.
Pietro Ciulla
Presidente WWF Sicilia Nord Occidentale
Comunicato stampa: pulizia oreto aprile 2017 def
Per approfondire i nostri progetti sul Fiume Oreto visitare la nostra sezione dedicata:
https://www.wwfsicilianordoccidentale.it/category/cosa-facciamo/mari-coste-e-fiumi/fiume-oreto/
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