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Replica del Presidente Ciulla articolo sull’Oreto del quotidiano La Repubblica Palermo

In merito alle notizie stampa di questi giorni sul rinnovato interesse di amministrazioni e associazioni sul Fiume Oreto, si pubblica integralmente la nota inviata in data odierna dal Presidente del WWF Sicilia Nord Occidentale Pietro Ciulla in merito all’articolo di Giada Lo Porto pubblicato su Repubblica Palermo Domenica 7 gennaio 2018.

 

Spett.le redazione palermitana di “La Repubblica”,

leggendo il vostro articolo sul fiume Oreto di domenica 07 gennaio c.a. sento il bisogno di aggiungere alcune mie considerazioni.

L’articolo si basa sulla pubblicazione di un video sul fiume effettuato dal videomaker Igor D’India che tanto successo ha avuto presso il pubblico della rete.
Benissimo ha fatto Igor a porre l’annoso problema del fiume Oreto e grazie alle sue capacità mediatiche ha attirato l’attenzione di tante persone, cosa che il normale linguaggio “tecnico/burocratico” delle Istituzioni e delle Associazioni di un certo livello non riescono ad ottenere, i tempi sono questi e ne dobbiamo prendere atto.

Ma dopo la prima fase di coinvolgimento entusiasta e passionale che per forza di cose si deve basare sulla semplificazione del problema, ne subentra un’altra, quella dell’analisi profonda del problema stesso, che comporta una scelta accurata sulle cose che realisticamente si possono fare nell’immediato e le altre che hanno bisogno di essere pianificate a lungo termine.
Lo stesso Igor intelligentemente ne è consapevole ed ha chiesto aiuto alle Istituzioni ed alle Associazioni, in particolare al WWF, riconoscendoci di fatto la notevole competenza tecnica e storica sul problema Oreto.

Nessuna ridicola o patetica rivendicazione da parte nostra di diritti d’autore sul problema Oreto, per carità, ma se le cose si debbono fare seriamente e se non si vuole che il tutto si risolva in una bolla mediatica, occorre che le persone che realmente conoscono i meccanismi del sistema vengano coinvolte.
Igor D’India lo ha fatto dando ampio spazio alle Istituzioni e alla Associazioni nella conferenza di Venerdì , dal Vostro articolo questo non è purtroppo venuto fuori con l’ampiezza che ci aspettavamo e allora con questa mia nota vorrei completare il quadro.

Il problema dell’Oreto è complicatissimo perché su questo fiume si sono accumulati tutti i tremendi difetti della nostra società Panormita:
• L’utilizzo criminale del territorio da parte di forze economico/mafiose, l’assoluta insensibilità ambientale e la mancanza di una vera politica urbanistica da parte delle Istituzioni.
• Ignavia e debolezza delle forze politiche incapaci di imporre la legalità, ma capaci di sfruttare l’illegalità per ottenere voti.
• Tendenza culturale di ampie fasce della nostra popolazione verso comportamenti quantomeno non virtuosi (territorio, acqua, verde, rifiuti, paesaggio, abusivismo edilizio, ecc.. ). In un fiume è più facile “buttare”, come per il mare.

In tale contesto le Associazioni ed il WWF (orgogliosamente) fra i primi, siamo stati sempre e comunque sul campo di battaglia pressando continuamente le Istituzioni e agendo con una continua e faticosissima opera di sensibilizzazione della società civile, senza finanziamenti e aiuti da parte di nessuno, tranne che da noi stessi attivisti!
Abbiamo continuamente suggerito e proposto idee e azioni alle Istituzioni e alle forze politiche per incominciare a risolvere i problemi (in allegato vi trasmetto alcuni documenti significativi per quanto riguarda il rapporto con le Istituzioni).
Abbiamo continuamente svolto e svolgiamo attività di educazione ambientale nelle scuole, organizziamo continuamente escursioni lungo il fiume coinvolgendo miglia di persone per far loro prendere coscienza sulla potenziale bellezza e ricchezza dello stesso, nel 2014 ci siamo fatti promotori dell’idea di inserire le passeggiate lungo il fiume nell’evento “le vie dei tesori” dando la massima visibilità all’Oreto e tutto questo contando sempre e solo sulle nostre forze e la nostra passione ed amore per l’ambiente.

Nella conferenza di venerdì 05 gennaio ancora una volta abbiamo proposto una serie di attività immediate quali:
• Il controllo puntuale, metodico, sistematico delle sponde del fiume, non sporadico e saltuario. Il tutto per porre fine o quantomeno frenare il fenomeno delle continue discariche di tutti i tipi che si creano in continuazione e degli sbarramenti illegali che impediscono l’accesso al fiume.
• Il monitoraggio degli sversamenti fognari non depurati piccoli e grossi in esso esistenti. Il controllo degli accessi e l’apertura del fiume abbattendo i vari sbarramenti abusivi.
• Il controllo delle attività sociali e produttive con l’eliminazione di quelle illegali.
• Il monitoraggio dell’abusivismo edilizio e il blocco dello stesso.
• La creazione dov’è già possibile di accessi e sentieristica per l’accesso e la fruizione del fiume in particolare la valorizzazione del tratto di fiume ad alto valore ambientale perché SIC (sito di interesse comunitario).

A lungo termine invece occorre:
• Creare un organismo di gestione unitaria dell’intero fiume che coordini i territori dei tre comuni interessati (contratto di fiume, parco sovracomunale o altro). Il fiume insiste sui tre comuni di Palermo, Altofonte e Monreale e se non si attua una forma di coordinamento fra questi tre Enti non sarà possibile iniziare una seria opera di risanamento globale.
• Istituzione di un’area di protezione attorno al fiume che ponga dei vincoli ambientali a paesaggistici a protezione delle stesso.
• La ricerca di finanziamenti Nazionali e/o Comunitari per eliminare definitivamente gli sversamenti fognari non depurati, adeguare gli eventuali depuratori funzionanti solo sulla carta ma non nella pratica.

Sperando che la scintilla fatta scoccare dal valoroso Igor D’India questa volta abbia seguito noi continueremo a lavorare seriamente e sempre con spirito positivo com’è lo stile del WWF.

Ringrazio e Saluto

Pietro Ciulla
Presidente WWF Sicilia Nord Occidentale

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