ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO - ETS

Mobilità: Tangenziale interna di Palermo

Lettera a Regione-Provincia-Comune-ANAS per chiedere lo stop alla progettazione e costruzione della tangenziale interna alla citttà di Palermo.

Al Presidente della Regione Siciliana
Al Presidente della Provincia regionale di Palermo
Al Sindaco di Palermo
All’ANAS

Oggetto: Tangenziale interna di Palermo

La nostra Associazione ritiene che la dichiarata volontà degli Enti in indirizzo di progettare e costruire una Tangenziale alla città di Palermo per facilitare la mobilità di attraversamento da e per l’aeroporto, contrasta con le dichiarazioni del Governo Nazionale, dell’attuale Governo Regionale e dell’attuale Giunta Cittadina che in diverse occasioni e anche con documenti pubblici, si sono dichiarati contrari ad ulteriore consumo di suolo ove non strettamente necessario.

Con la Delibera n. 125 del 21 aprile 2011 la Giunta Regionale della Regione Siciliana ha approvato lo schema di un Protocollo d’Intesa congiuntamente redatto tra la Regione Siciliana, la Provincia regionale di Palermo, il Comune di Palermo e l’A.N.A.S. spa, poi stipulato in data 31 agosto 2011, per “la realizzazione sul sito di Fondo Luparello del Centro Direzionale Regionale, della tangenziale interna di Palermo, nonché del Museo della Memoria e della Legalità con annesso parco urbano su Fondo Uditore”.
Con Deliberazione n. 62/2011 del 3 agosto 2011 il CIPE ha stanziato la somma di 10,0 milioni di euro per la Regione Sicilia, Settore Stradale, con la seguente dicitura: “Tangenziale interna di Palermo intersecante fondo Luparello – raccordo nuovo centro direzionale”.

Con Decreto del Presidente della Regione siciliana 512/GAB del 1° marzo 2012 è stato istituito un Tavolo Operativo, composto da due rappresentanti per ogni Amministrazione partecipante, per una durata di 24 mesi, con il compito di provvedere alla stesura del conseguente “Accordo di Programma”.
Per quanto riguarda la c.d. Tangenziale interna di Palermo, l’ANAS avrebbe dovuto approntare, entro il mese di ottobre del 2011, lo “studio di fattibilità” per l’eventuale successivo avvio delle attività di “project financing”.
Dagli elementi forniti da ANAS a margine della stipula del protocollo di intesa risulterebbe già decisa la soluzione di un nuovo asse autostradale di categoria A, ambito extraurbano, (piattaforma di 25 m. e velocità di progetto di 140 Km/h) la cui funzionalità trasportistica in rapporto agli obiettivi espressi non è stata supportata da dati sulla previsione del volume di traffico e delle sue caratteristiche di “Origine – Destinazione”, tali da separare la componente “passante” da quella infraurbana.

La suddetta soluzione comporterebbe un ingente costo finanziario di costruzione (dichiarato di 800 milioni di euro) oltre che un enorme impatto ambientale e socio economico, con benefici trasportistici ed economici non documentati.

Quanto prefigurato negli atti richiamati costituirebbe un totale stravolgimento dell’assetto urbanistico ed ambientale dell’intero territorio della città di Palermo e non ci risulta che abbia riscontro in alcun documento di Pianificazione per il quale sia stata effettuata la procedura di valutazione ambientale pubblica prescritta dalla legge.

In base a quanto prescritto dalla legge per gli studi di fattibilità (art. 14 DPR 207/2010), è obbligatorio evidenziare lo studio delle alternative, non solo per le varianti locali di tracciato, ma prima di definire la scelta tipologica della soluzione, occorre confrontare le diverse modalità di intervento possibili per ottenere gli obiettivi prefissati con costi economici ed ambientali eventualmente inferiori.

Fra le diverse modalità di intervento per realizzare un’adeguata fluidità del traffico urbano ed extra urbano di transito dall’autostrada A19 verso l’autostrada A29 sono da approfondire, sulla base dell’esatta valutazione dei volumi e delle caratteristiche dello stesso, altre opzioni, quali quelle di:

  • eliminare le intersezioni sulla Via della Regione Siciliana, trasformando in “galleria artificiale” il breve tratto compreso fra il sottovia di Via Pitrè e quello di Via Leonardo Da Vinci utilizzando la superficie ricavata, oltre che per il traffico locale (laterali esistenti), anche come aree di parcheggio o comunque di pubblica utilità;
  • migliorare la penetrazione in centro città delle arterie a sud intervenire su tutto il percorso della circonvallazione per rendere fluida la mobilità di attraversamento;
  • riqualificare come “viabilità urbana di scorrimento” il tracciato della c.d. “pedemontana”;
  • mettere a norma il tratto iniziale della A29 ivi comprese le due gallerie di Sferracavallo.

Si ritiene pertanto che la somma stanziata dal CIPE con la Delibera n. 62/2011 del 3 agosto 2011, (1,25% del costo stimato dell’opera) non debba essere spesa per coprire i costi del progetto preliminare e delle relative indagini tecniche e che lo scopo del costituito tavolo operativo non deve essere quello di realizzare la “Tangenziale interna” come aprioristicamente decisa, ma quello di pervenire alla scelta della soluzione tecnica più aderente alle esigenze di bilanciamento economico ed ambientale, utilizzando parte delle risorse della delibera CIPE n. 62/2011 del 3 agosto 2011 perché possa essere ampliato lo studio di fattibilità allo spettro di altre opzioni possibili – che risolvano comunque le questioni trasportistiche che stanno alla base dell’iniziativa – da supportare con i necessari studi di traffico, in modo da giungere alla scelta finale sulla base delle valutazioni trasparenti e documentate delle diverse alternative possibili, da porre a base del processo pubblico di valutazione ambientale.

In base a tutto quanto sopra premesso e considerato chiediamo di sapere se siano stati posti in essere iniziative operative o se siano stati prodotti documenti tecnici. Evidenziamo che, in un momento in cui sono note le difficoltà nel reperire le risorse per finanziare gli interventi per lo sviluppo del territorio, sarebbe grave, qualora si stia procedendo in tal senso, che ANAS impegni risorse finanziarie del CIPE per sviluppare il progetto preliminare di un’opera decisa senza gli opportuni supporti di programmazione e valutazione ambientale e con scarse probabilità di essere attuata.

Chiediamo che il Comune di Palermo adotti una formale delibera di Giunta per farsi promotore nei confronti degli altri firmatari, di una sostanziale revisione dei contenuti ed obiettivi del protocollo d’intesa del 31 agosto 2011 e delle connesse attività del Tavolo operativo e dichiari formalmente la sua contrarietà alla costruzione del Centro Direzionale a Fondo Luparello e la connessa costruzione della tangenziale interna.

Chiediamo altresì che anche la Regione Siciliana rinunci formalmente alla costruzione del Centro Direzionale a Fondo Luparello e la connessa costruzione della tangenziale adottando per l’ubicazione dei suoi uffici altre soluzioni orientate comunque alla riqualificazione di immobili esistenti ed al consumo zero di nuovo territorio.

In attesa di cortese riscontro porgiamo distinti saluti

Palermo 27.02.2013
WWF Palermo ONLUS
Il Presidente Pietro Ciulla

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