ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO - ETS

PARCO UDITORE: “PIANTIAMOLA! UNA ALBERO PER CRESCERE”.

Mercoledì 20 febbraio presentazione dell’iniziativa e Giovedì 21 una giornata di festa con la messa a dimora di numerosi alberi donati dai cittadini per abbellire il viale principale del Parco.

L’Associazione Parco Uditore – U’Parco e l’Associazione Antimafie “Rita Atria”, con il partenariato del Corpo Forestale della Regione Siciliana, dell’Associazione Libera, WWF Palermo, AGESCI, l’Istituto Comprensivo I. Buttitta, presentano giorno 20 febbraio all’interno dell’ Istituto Comprensivo Ignazio Buttita di via G. Cimabue,20, ore 17:00, l’iniziativa Piantiamola! Una albero per crescere.

L’iniziativa prevede una giornata di confronto e di festa al Parco Uditore il 21 marzo 2013, con i cittadini e le associazioni che aderiscono all’iniziativa, durante la quale saranno messi a dimora alcuni alberi, donati in memoria delle vittime della mafia, terrorismo e delle ingiustizie non riconosciute e aprendo le porte anche a temi come la legalità, l’ambiente e l’arte. Il WWF ha aderito alla iniziativa donando 12 alberi.

Una targa sarà posta in questa occasione all’ingresso del Parco per ricordare associazioni, privati e volontari che hanno attivamente partecipato alla creazione del viale principale di Parco Uditore.

Gli alberi donati e piantati dai cittadini e dalle associazioni impegnate nei diversi ambiti del sociale, ombreggeranno il viale principale del nuovo Parco Uditore e saranno testimonianza tangibile e concreta del valore della collaborazione tra le persone e dell’impegno di ciascuno nella costruzione di una città migliore.

Gli esemplari arborei, alti almeno 2 metri, saranno scelti dagli agronomi e dai paesaggisti dell’Associazione U’Parco tra le specie dell’area mediterranea, resistenti e adatti al clima siciliano, in modo che la loro gestione e manutenzione sia semplice, minima e non comporti costi di gestione elevati.

“La scommessa è lasciare Palermo un po’ migliore di come è stata a noi consegnata, dimostrando che anche poche risorse possono bastare se c’è supporto, partecipazione, cultura specialistica”.

Lascia un commento