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RIFIUTI: AUDIZIONE AL CONSIGLIO COMUNALE DI PALERMO SULLE PROBLEMATICHE RIFIUTI URBANI

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Nota consegnata alla III Commissione Comunale in data 12 ottobre. Proposte per migliorare la raccolta porta a porta e il Piano Industriale dell’AMIA.


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Alla III Commissione del Consiglio Comunale di Palermo

Oggetto: Audizione sulle problematiche relative alla gestione dei rifiuti urbani Alla luce dell’esperienza fatta nella nostra città con la raccolta differenziata porta a porta e all’approvazione da parte degli enti preposti del Piano Industriale dell’AMIA, riportiamo di seguito alcune osservazioni e proposte che vorremmo poter sottoporre alla vostra attenzione.

Per quanto riguarda la Raccolta Differenziata porta a porta riteniamo indispensabile uno sforzo sinergico di azienda e Comune per migliorare la percentuale di raccolta e la qualità della stessa infatti si è passati dalla percentuale di circa il 67% fatta registrare nelle prime fasi di attuazione del Progetto Palermo Differenzia al 53% registrato per i primi otto mesi del 2011.

Bisogna anche notare che, anche secondo le stime di AMIA, nelle aree servite dal porta a porta la quantità di rifiuti raccolta col sistema suddetto è inferiore di oltre il 30% rispetto alla produzione storica di rifiuti (molti cittadini non utilizzano i contenitori del porta a porta ma abbandonano i sacchetti dell’indifferenziato in strada formando minidiscariche o gettano i sacchetti nei contenitori stradali posti nelle aree limitrofe non servita dal porta a porta) e pertanto la percentuale reale dei rifiuti differenziati nelle aree servite è di circa il 35%, nettamente inferiore rispetto a quella fatta registrare in altre realtà urbane. Inoltre la qualità della parte differenziata è ancora modesta: essa fa registrare uno scarto all’atto del suo utilizzo di circa il 25%, ben lontano dal 10-15% atteso. In conclusione la percentuale di rifiuti differenziati provenienti dalla raccolta porta a porta è di circa il 30%.

Evidentemente non possiamo accettare che questo risultato si consolidi facendo fallire un tentativo di avviare anche a Palermo un percorso virtuoso. Pertanto riteniamo indispensabile che si agisca su un doppio versante: l’AMIA instauri un rapporto continuo con i cittadini per sollecitarli ad un corretto comportamento e il Comune vigili sul rispetto delle Norme previste nelle ordinanze multando i cittadini e/o gli amministratori di condominio inadempienti. Per esempio gli addetti al ritiro si rifiutino di ritirare contenitori non correttamente utilizzati e segnalino il fatto all’utente e ai vigili urbani; l’AMIA disponga di un ufficio presso ogni circoscrizione per ricevere eventuali segnalazioni di anomalie nel funzionamento della raccolta e disponga di un rapido intervento, eventualmente anche modificando l’assetto organizzativo, per eliminare l’inconveniente. Bisogna assolutamente riportare le percentuali di raccolta differenziata in tali aree ad un valore intorno al 65% se la città vuole rispettare gli obiettivi che impone l’Unione Europea: il raggiungimento del 50% di rifiuti differenziati consegnati alle piattaforme di filiera.

L’AMIA ha preparato un nuovo Piano Industriale, realistico e completo per risanare l’azienda, esso non si pone l’obiettivo regionale e nazionale di raggiungere il 65% entro l’orizzonte del Piano, il 2015: prevede una lenta crescita della R.D. per i prossimi due anni e poi un più significativo incremento per gli anni 2014-2015. La scelta fatta prevede di allargare il porta a porta ad altri 100.000 cittadini e introdurre la raccolta stradale di prossimità in tutta la città senza la raccolta dell’organico (che partirebbe dal 2015), l’obiettivo da raggiungere è il 41% di R.D. nel 2015. Anzitutto il WWF ritiene che la raccolta di prossimità sia più costosa del porta a porta, nelle condizioni oggettive in cui versa l’AMIA (le maggiori risorse umane necessarie sono già presenti in AMIA ed è difficile ipotizzare una loro riduzione in tempi rapidi) e che sia estremamente difficile ipotizzare di raggiungere l’obiettivo previsto del 40% con tale tipo di raccolta. Noi proponiamo di introdurre il porta a porta in tutta la città e soprattutto di iniziare dalla raccolta dell’organico: essa permette di raggiungere rapidamente significative percentuali di R.D. ed elimina la causa prima del percolato nelle discariche. Ci meraviglia inoltre che il Commissario all’emergenza rifiuti in Sicilia non abbia ritenuto di dover finanziare il progetto, forse ormai datato, dell’impianto di compostaggio a Bellolampo: Palermo deve dotarsi in tempi brevi di un impianto di almeno 80.000 t. ulteriormente espandibile fino a 120.000 t. per rispondere all’esigenza di raggiungere almeno il 50% di R.D. effettiva (in pratica il 65% di raccolta differenziata) come richiede la direttiva 98/2008.

Il WWF ritiene che le scelte dei Commissari AMIA saranno per molti lustri irreversibili e pertanto il Consiglio Comunale e la società civile hanno il dovere di esaminare il Piano, proporre le opportune modifiche e farlo proprio. La raccolta rifiuti è un servizio che coinvolge profondamente tutti i cittadini nei loro comportamenti quotidiani e quindi il PIANO non può essere un atto burocratico: si apra una discussione in città e si chieda un incontro ai Commissari per avere delucidazioni sulle motivazioni della scelta fatta. L’AMIA è una risorsa della città, non una qualunque s.p.a. privata.

L’obiettivo che bisogna perseguire è una città senza rifiuti. Ricordiamo che anche in Sicilia sei comuni hanno aderito al Progetto ZERO WASTE 2020, Napoli ha recentemente scelto questa strada, molte città nel mondo hanno aderito. Il problema della sostenibilità si affronta attraverso il recupero della materia e noi crediamo che in Sicilia vi siano le risorse umane per raggiungere questo obiettivo. Salerno docet.

ing. Angelo Palmieri

Palermo 11 ottobre 2011

P.S. – Ci riserviamo di sottoporre a questa Commissione ulteriori note dopo una lettura completa del Piano Industriale, ritirata in AMIA pochissimi giorni addietro.

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