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RIFIUTI: L’ERA CUFFARO NON E’ ANCORA TRAMONTATA ?

Il WWF ribadisce la necessità che LA RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA sia messa in pratica da SUBITO in tutti i comuni siciliani.

La grave emergenza rifiuti in Sicilia è frutto di dieci anni di una precisa volontà politica, anche più volte dichiarata (ricordate la frase del Presidente Cuffaro: “i siciliani non faranno mai la raccolta differenziata”?): portare al sistema di incenerimento almeno il 90% dei rifiuti. Le polemiche politiche, l’attività della ex Agenzia, i finanziamenti, ecc sono stati volti quasi esclusivamente alla costruzione di un Sistema impiantistico incentrato sull’incenerimento. I pochissimi comuni che hanno avviato la Raccolta Differenziata porta a porta, con discreti risultati, hanno anche avuto difficoltà nella loro azione e riscontrato quasi un disinteresse da parte sia dei politici che dei media.

La virtù non fa notizia.
Anche oggi si assiste ad una moltiplicazione sui media, soprattutto ad opera di membri del governo nazionale, di discussioni e approfondimenti sul tema degli inceneritori. Evidente lo scopo di orientare i siciliani ancora verso una soluzione di tipo impiantistico che preveda comunque una forte percentuale di incenerimento. Nessuna discussione invece sui temi principali nella gerarchia di gestione dei rifiuti, come recita la direttiva 98/2008 della UE: riduzione, riuso e riciclaggio. Dice un noto ambientalista: è come ”svuotare una vasca col rubinetto aperto invece di chiudere il rubinetto”. Il problema principale, su cui ameremmo si aprisse un dibattito fra politica, società civile e amministratori pubblici, è quello di intervenire sulla produzione dei rifiuti: i rifiuti sono un business molto lucroso per alcuni, o una risorsa per la comunità. Un rifiuto è tale solo se noi lo vogliamo. Nelle comunità più virtuose il prodotto a noi non più utile non diventa automaticamente un “rifiuto” ma esso è considerato un materiale utile per un’altra vita e quindi non “buttato nell’immondizia” ma riutilizzato o riciclato, in definitiva non è un rifiuto, ma un materiale che ha un valore intrinseco e quindi una risorsa.

Adesso che il Presidente della Regione ha ottenuto i poteri di Commissario li adoperi per il bene dei cittadini. Il Veneto ha le tariffe più basse d‘Italia, la RD al 51%, l’incenerimento all’8%; in Campania l’inceneritore di Acerra ancora non è a regime. Allora non ceda alle pressioni e dia attuazione alla legge sui rifiuti approvata dall’assemblea regionale a febbraio 2010; si occupi e si preoccupi di fare un Piano che parta dalle politiche di RIDUZIONE dei rifiuti (per es. vietando i sacchetti di plastica, il cui uso dovrebbe essere proibito dal prossimo gennaio, incentivando i prodotti locali a discapito di quelli che provengono da lontano, accordi con i supermercati per la vendita di prodotti sfusi,ecc.) RIUSO (per es. introdurre l’obbligo del vuoto a rendere) RICICLAGGIO (il Presidente deve dare un messaggio chiaro a tutti i sindaci: la Raccolta porta a porta con successivo riciclaggio e compostaggio deve essere una priorità assoluta).

Come noto gli ATO sono stati aboliti con decreto legge del 25 gennaio 2010. Allora dividiamo chiaramente le responsabilità degli enti locali . Ci permettiamo di dare alcuni suggerimenti.
Dare ai comuni la responsabilità di raccogliere i rifiuti con raccolta porta a porta e spazzamento stradale, trasporto delle frazioni riciclabili alle piattaforme di ricezione CONAI e trasporto del tal quale agli impianti di trattamento individuati a livello provinciale o regionale. Lasciare liberi i comuni di Consorziarsi fra di loro per minimizzare i costi.

La regione, d’accordo con le province, costruisca l’impiantistica necessaria e finanzi le attrezzature a supporto della raccolta differenziate (impianti di compostaggio e Centri Comunali di raccolta, mezzi d’opera, ecc.)

Dare ai Comuni scadenze ravvicinate per la formulazione del Piano Comunale di Raccolta Rifiuti che preveda la RD al 35% nel 2011 e al 65% nel 2015; contemplare la possibilità che i Comuni, o meglio i Consorzi di Comuni, possano recedere dall’obbligo di servirsi delle Imprese attuali e rifare il bando per la gestione dei rifiuti nel loro territorio se esse non sono in grado di rispettare gli obiettivi di cui sopra.. In caso di inadempienza commissariare il Comune.

RIBADIAMO. Il problema del trattamento della frazione residua a valle della raccolta differenziata DEVE ESSERE secondario rispetto alla necessità di avviare SUBITO la raccolta spinta e il successivo compostaggio e riciclaggio. Diversamente i cittadini coscienti si sentiranno presi in giro, come ai tempi del precedente Commissario. Anche nell’ordinanza 1186 del 2002 c’era scritto che la priorità andava alla raccolta differenziata: ma i tecnici della ex Agenzia si sono occupati quasi esclusivamente degli inceneritori e dopo otto anni la R.D. è al 6%. Invece in cinque anni la Sardegna è passata dal 3% al 35%.

Infine una domanda su Bellolampo: la ditta PEA ha ricevuto autorizzazione fin dal 2005 a costruire a Bellolampo, sul sito dell’ex poligono Militare, la discarica per la Frazione Organica Stabilizzata per un volume di 1.900.000 tonn., prima autorizzazione per la discarica prevista di 3.600.000 tonnellate. Sembra che la ditta PEA, di cui AMIA è azionista e l’ing. Lo Cicero direttore generale del Comune è presidente, ha già fatto i lavori preparatori: Cosa osta ad utilizzare questa ricchezza pagata con i contributi dei cittadini palermitani per affrontare l’emergenza a Palermo? Palermo deve essere sommersa dai rifiuti e dai problemi burocratici.

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