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RIFIUTI: FLOP DIFFERENZIATA A PALERMO

A Palermo va in scena la più classica delle rappresentazioni di un disastro annunciato: non si trovano i responsabili del caos nella raccolta dei rifiuti urbani.

Veramente surreale la rappresentazione che la nostra città sta mettendo in scena sulla pessima gestione dei rifiuti urbani.

I cittadini, abbandonati a se stessi, mantengono la vecchia abitudine di lasciare i loro rifiuti indifferenziati dove ritengono più comodo: un qualunque cassonetto, vicino ad una campana per il vetro, sotto un albero, ecc. I cassonetti condominiali spesso sono usati come i cassonetti stradali, inquinando il conferimento dei cittadini virtuosi; questi sono abbandonati sui marciapiedi, vagano come oggetti alieni per la città.

L’AMIA non riesce a garantire una corretta raccolta dei rifiuti nelle aree servite dal porta a porta, non ha mai messo in atto una capillare informazione ai cittadini coinvolti, non si è mai preoccupata di organizzare un servizio flessibile per migliorare l’efficienza e l’efficacia della raccolta, non si è preoccupata di dotarsi dell’impiantistica necessaria. In compenso accusa di scarsa collaborazione i cittadini. In realtà non ha mai fatta proprio il sistema porta a porta.
Il Sindaco, primo responsabile di questo disastro, accusa sia l’AMIA che i cittadini. Dimentica che ha sempre omesso di chiedere ad AMIA il perché del mancato raggiungimento degli obiettivi minimi di raccolta differenziata, che non ha mai adottato il Piano comunale di raccolta rifiuti, che non ha mai aggiornato il Contratto con AMIA in merito agli obiettivi di differenziazione, che il Progetto PALERMO DIFFERENZIA gli è stato imposto dal Ministero dell’Ambiente e la sua gestione è stata affidata al Prefetto e al CONAI, nel più assoluto disinteresse della sua amministrazione. Non ha organizzato un efficiente servizio di sorveglianza verso i cittadini inadempienti e ha deciso di multarli on poche decine di euro.
La gestione dei rifiuti coinvolge tutti i cittadini e non si può prescindere dalla realtà: il raggiungimento degli obiettivi, che le problematiche ambientali e la legislazione europea e nazionale ci impongono, richiede un cambiamento culturale profondo che deve essere perseguito con tenacia da un’amministrazione cosciente attraverso un ampio coinvolgimento.

QUESTO E’ POSSIBILE!

Noi chiediamo che il Consiglio Comunale prenda l’iniziativa di un confronto vero e concreto fra tutti gli attori coinvolti per prendere decisioni sul percorso da seguire per non trovarci per l’eternità a rincorrere nelle classifiche delle città civili qualche città del terzo mondo.

A tal fine il WWF ha avuto una audizione presso la III Commissione Comunale il 12 ottobre scorso alla quale ha consegnato il documento che si può scaricare dal link documenti-rifiuti.

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